martedì 20 gennaio 2009

Alla Frutta

Oggi presentiamo la rubrica dei giocatori di cui si ha perso ogni speranza, quindi i cosiddetti calciatori "Alla Frutta".

Partiamo con quello che noi riteniamo il giocatore più irrecuperabile, viste anche le premesse con cui arrivava in ogni squadra nuova in cui viene ingaggiato, cioè Rolando Bianchi.
http://www.tuttocalciatori.net/Bianchi_Rolando

Prima di tutto bisogna dare un occhiata alla sua carriera e fare un paio di osservazioni: la prima è che ha fatto più gol in quel famoso anno alla Reggina (18) che nei rimanenti 9 anni di carriera (16 ?!), la seconda è che in ogni società in cui milita si è sentita la solita frase di routine "eh, il ragazzo non è ancora entrato in condizione". Facendo un approfondimento sulla seconda osservazione il nostro buon Rolando dovrebbe essere uno dei re del gossip, visto che il "non entrare in condizione" premette il fatto di fare una vita non proprio da atleta, condita da alcol, feste e "varie ed eventuali", ed invece no! Mai sentito niente di compromettente su di lui (considerando che gli autori vivono nella stessa città dove gioca), quindi lo riteniamo un animale da casa, un pantofolaro che esce magari per andare al ristorante e mangiare fritto misto e bagnacauda o per fare la spesa.

Ritornando alla vita calcistica del calciatore si può dire che, escluso l'anno di grazia 2006/2007 dove il suo cartellino è lievitato fino alla cifra mostruosa di 15 milioni (Ronaldihno e Amauri sono stati pagati 20), il giocatore non ha combinato praticamente niente dopo che in ogni squadra è arrivato sempre in pompa magna, finendo poi nel dimenticatoio (che mi sembra il suo posto più adatto).
Ha iniziato la carriera nell'Atalanta, giocando con altri prodotti del vivaio bergamasco (ritenuto il migliore d'Italia) come per esempio Riccardo Montolivo e Giampaolo Pazzini. Il paragone è impietoso, considerando che Bianchi, al quarto anno in prima squadra e con 29 presenze (e 0 gol) alle spalle, viene letteralmente surclassato dai baldi giovani Montolivo e Pazzini, che nella stagione di esordio collezionano rispettivamente 41 e 39 presenze condite da 4 e 9 gol. Bianchi nello stesso anno colleziona (si fa per dire) 1 presenza e naturalmente 0 gol e successivamente ceduto in comproprietà al Cagliari per la seconda parte del camponato, dove combinerà poco più di niente con 14 presenze e soli 2 gol (tralaltro i primi della carriera di Bianchi, bomber veramente precoce).
Poi ci sarà la parentesi gloriosa alla Reggina, prima della cessione record al Manchester City di 15 milioni, dove fu il fiore all'occhiello del mercato. Gli viene affidato anche il numero 10, quello di Maradona, Zico, Pelè, Baggio etc..., con cui naturalmente non c'entra assolutamente niente. Dopo una serie di prestazioni irritanti con 4 gol (vedi questo link http://www.youtube.com/watch?v=lGhtm8j7ClM) ed un escalation al contrario che lo porta ad essere ceduto in prestito alla Lazio.
Si ripete la stessa storia anche nella Capitale: la Lazio, che poteva riscattarlo per 12 milioni di euro, lo rispedisce al mittente per l'esasperazione, con il punto massimo al suo esordio con espulsione flash dopo 5 minuti dall'entrata in campo.
Poi, messo fuori squadra dal City, viene acquistato per 7 milioni dal Toro, al quale serviva assolutamente una punta che segnasse e dove avrebbe dovuto formare con Amoruso la "coppia delle meraviglie" già vista sullo Stretto. E il resto è attualità, con Bianchi in panchina o in tribuna, che esaspera tifosi, allenatori e dirigenti... sarà la sua fine o risorgerà come l'araba fenice?

Per concludere lo associamo ad un frutto, ed a noi ci sembra una.... pera cotta!

2 commenti:

  1. Da notare il video: neanche un minuto, con quei 4 gol in croce che ha fatto e con pure 2 o 3 replay per ciascuno...ha lasciato veramente il segno!

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