sabato 14 febbraio 2009

Scommesse - L'anima nera del torneo cadetto



14 febbraio 2009

C'è un fastidioso, e un po' stantio, odor di combine sulla serie B italiana. Ci sono inchieste di procure della Repubblica e della procura federale, si sovrappongono. Due fatti, gli ultimi: quattro portieri del campionato cadetto in questi giorni hanno ricevuto una lettera sgrammaticata ma informata che si chiudeva con una pesante minaccia: "Ci avete fatto rimettere decine di migliaia di euro, se non convincerete i vostri compagni a perdere la prossima gara uccideremo voi o i vostri familiari".

La minaccia si è materializzata nella sede della società Empoli Fc, dove il giovane Davide Bassi ha ricevuto la missiva e riconsegnato tutto al club, che ha girato al commissariato centrale. Poi a Piacenza con il portiere Mario Cassano preso di mira, e lì è intervenuta la Digos. A Treviso, ancora. E ad Ascoli, dove dieci giorni fa il discusso Taibi ha rescisso il contratto e fermato a 39 anni la sua attività in porta e la lettera è toccata al giovane Enrico Guarna. Qui il foglio, prima di passare alle minacce, ha dettagliato una serie di gossip sessuali che il portiere in ritiro ha definito "una teoria di sciocchezze".

Sarebbero più di quattro le lettere inviate in serie B, ma solo quattro sono i presidenti che, dopo essersi chiamati tra loro, hanno deciso di girare tutto al procuratore federale Stefano Palazzi. Che ha convocato i suoi vice e aperto un'inchiesta. Le minacce ai portieri in contemporanea hanno rimandato alla mente del procuratore una serie di episodi emersi ala fine della scorsa stagione, riassunti in due esposti alla procura di Treviso. Anche lì intervenne e investigò la giustizia sportiva avendo ricevuto quattro pagine che spiegavano le anomale scommesse, il triplo del normale con agenzie che non accettavano più giocate, su Treviso-Ascolì del 5 aprile 2008: finì 2-1 con un rigore provocato dal portiere Taibi, poi espulso. Treviso e Ascoli, ecco. Due dei club ora minacciati.


E in queste ore un attento controllo della struttura patrimoniale del Treviso ha permesso di scoprire che la maggioranza delle quote del presidente Ettore Setten è stata ceduta a un imprenditore di Castellammare di Stabia che lo scorso ottobre è stato arrestato insieme a quattro persone per associazione a delinquere, corruzione, truffa, bancarotta. La procura di Napoli ha parlato, per la sua associazione, di "un ampio scenario di illeciti che si consumano nel settore delle scommesse clandestine" e soprattutto "in quello della raccolta autorizzata delle scommesse su eventi sportivi". Le scommesse, la solita serie B.

(Repubblica.it)

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